Mac,n - Museo di arte Contemporanea e del '900

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Pietro Annigoni

Milano, 1910 / Firenze,1988


Figlio di un ingegnere, a quindici anni il giovane Annigoni si trasferisce con la famiglia a Firenze, dove dopo il liceo si iscrive ai corsi di nudo presso il Circolo degli Artisti e nel 1927 all’Accademia di Belle Arti: a pittura con Felice Carena, a scultura con Giuseppe Graziosi, ai corsi d’incisione con Celestino Celestini. Istintivamente portato all’indagine della figura, il giovane studia gli antichi attraverso la pittura tedesca e fiamminga, registrandone le raffinatezze del segno e del colore. Nel 1932 tiene la sua prima mostra personale a Firenze nella prestigiosa sede di Palazzo Feroni, recensita da Ugo Ojetti sul Corriere della Sera, e nello stesso anno vincerà il Premio Trentacoste. Nel ’36 espone alla Casa degli Artisti a Milano, ottenendo ancora un successo ma anche critiche per la sua concezione legata al passato.

Con quella coerente ortodossia verso “la vera pittura”, aderisce nel ’47 al manifesto programmatico di Orio Vergani e Gregorio Sciltian dei “Pittori Moderni della Realtà”, assieme ad altri artisti tra i quali i fratelli Bueno, sotto la cui insegna esporranno nello stesso anno alla Galleria milanese dell’“Illustrazione Italiana”, a Firenze e poi a Roma con una sala alla V Quadriennale, facendo aumentare le contestazioni per quella concezione di capillare realtà che poneva la sua pittura come esibizione di virtuosismo formale; polemiche puntualmente rincarate dal temperamento battagliero dell’artista.

Con gli anni Cinquanta inizierà per Annigoni quella fama internazionale conseguita tramite importanti commissioni di ritratti: da Elisabetta regina d’Inghilterra e alla sua famiglia, alla regina di Danimarca; da J.F. Kennedy a Giovanni XXIII; dallo Scià di Persia e Farah Diba a Margot Fonteyn; da Lord Moran a Salvatore Ferragamo. Altrettanto importante sarà la sua attività di pittore sacro, che lo porterà a dipingere ad affresco come a tempera grassa anche in grandi proporzioni dopo una prima esperienza di affreschista compiuta avanti la guerra nel fiorentino Convento di San Marco. Nel ’53 dipingerà la grande tela del Sermone della Montagna per il collegio “Ghisleri” di Pavia, e nel ’63 il San Giuseppe lavoratore per la basilica fiorentina di San Lorenzo, tema che riprenderà sette anni dopo in affresco nella chiesa di San Giuseppe al Galluzzo. E ancora in affresco eseguirà i grandi cicli nella chiesa parrocchiale di Ponte Buggianese (1967-78) e nella riedificata Chiesa Maggiore nell’Abbazia di Montecassino (1978-80). Nel 2008 è stato inaugurato presso Villa Bardini in Costa San Giorgio, 2 a Firenze il museo monografico permanente dedicato a Pietro Annigoni, uno degli artisti più singolari del secolo scorso.Si tratta di uno splendido spazio accuratamente resaturato dall’ Ente Cassa di Risparmio e dalla Fondazione Monumetale Bardini e Peyron che raccoglie una selezione accurata delle opere del maestro compiuta tra differenti periodi, tecniche e soggetti. L’attività lunga e proficua del maestro viene proposta in una centro espositivo che si propone di promuovere evnti temporanei in tema con l’operato di Annigoni o con altri maestri del XX secolo. Per una maggiore conoscenza del maetro è interessante consultare l’intervista riportata sul sito: www.raiscuola.rai.it/articoli/pietro-annigoni-la-creazione-dellopera/4819   26 gennaio 2012

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