Artista toscano Filippo Basetti nasce a Pistoia nel 1975 e indirizza molto presto i suoi studi e le sue ricerche verso il campo delle arti visive iscrivendosi alla facoltà di Architettura all’Università a Firenze.
Il suo lavoro artistico è incentrato, ormai da anni, sulla decontestualizzazione e sulla trasformazione dei luoghi, degli oggetti e delle persone; facendo prendere loro un nuovo significato o diventare altre cose o altri luoghi. Passa dalla fotografia, alla pittura, al video, al modello e all’istallazione senza problemi di coscienza o di morale, presentando i suoi lavori con onestà e chiarezza. Quasi tutti le sue opere si rifanno all’architettura, alla fantascienza e alla visione organica della società, come unicum organismo vivente. Dal 2001 ad oggi ha tenuto mostre personali a Pistoia, Firenze a Roma; ha partecipato a mostre collettive presso il Mac'n di Monsummano Terme, alla Triennale Bovisa di Milano, a Villa Romana e alla Strozzina di Firenze; al Centro di Documentazione Giovanni Michelucci di Pistoia, alla Stazione Leopolda di Firenze e all’ Università dell'Immagine di Milano. Ha, inoltre, all’attivo riconoscimenti nel campo dei cortometraggi e video. Il 13 febbraio del 2015 ha presentato a Palazzo Fabroni a Pistoia il primo atto di un cortometraggio, del quale ha curato la regia, intitolato L’ultimo incontro. Il progetto, che vede alla direzione fotografica l’editor audiovisivo e fotografo William Castaldo, consiste in una trilogia di film i cui protagonisti, proiettati in ambienti a loro sconosciuti e talvolta ostili, saranno alle prese con scelte difficili, paure, emozioni vissute o ancora da scoprire, alla ricerca di una verità che li condurrà fino all’ultimo incontro.
Alcuni dei momenti più significativi dell’attività e dal lavoro di artista, ma anche video maker e fotografo di Filippo Basetti sono:
Total Space/Spazio Totale, Sincresis, Empoli, 2013
Florence Queer Film Festival, Cinema Odeon , Firenze, 2013
Due Sguardi sul Contemporaneo, Palazzo Fabroni, Pistoia, 2013
Finte Nature. Una nuova scena artistica Toscana, Museo d'Arte Contemporanea e del Novecento , Monsummano Terme, 2013
Fotografia Europea 2013 - Sezione OFF , Reggio Emilia, 2013
FOTO.GRAFIA Fotografie et similia, Saletta Girasoli, Pistoia , 2012
Segni come parole scritte, Biblioteca Forteguerriana, Pistoia, 2012
Dimora Luminosa – Omaggio a Mario Mariotti e oltre, Facciata della Basilica di Santo Spirito, Piazza Santo Spirito, Firenze, 2012
“ Usa la testa ” - 0.40 min. – Anno 2013
“ Gli specchi delle ombre – Poeti e artisti al dunque” - 60 min. – Anno 2012 “Roberto Carifi (Letture da “Tibet” e “Compassione”)” – 8.12 min. - Anno 2012
Storie di noi (…le giovani band di Montale si raccontano)” – 36.20 min. - Anno 2011
Morfologia dell'Essere – Esperimenti fotografici di Filippo Basetti, Studio A, Firenze, 2011
“CRUX” Scultura in acciaio corten – Giardino delle Beatitudini, Chiesa dell'Immacolata, Pistoia 2011
IL MOSAICO DELLE STAGIONI – Spazio Incontri L'Angolo, Le Fornaci (Pt), 2011
“ UNITA' (History repeating)” – 7.00 min. - Anno 2011.
“ Storie di uomini con gilet” – 4.17 min. – Anno 2010
“ Balochistan Gas ” – 0.40 min. - Anno 2009.
“ Pistoia, I colori dell'esilio, oggi.” – 6.40 min. - Anno 2009
“ I am design postive”, Triennale Bovisa, Milano, 2010
Vivai Svincoli Rotonde”, Residenza d'Epoca Puccini, Pistoia, 2009
Aracnomeccanico”, Aoristò, Pistoia, 2006
“ Ma perché non son nato Steve Harris”, Centrofoto 1, Firenze, 2005
“ Imaginart”, Gran Caffé Giubbe Rosse, Firenze, 2003
Ater Pistoia - "La felicità dell'abitare". Concorso di Idee per studenti di Architettura, Design, Ingegneria – Pistoia, Novembre 2001 (con Andrea Bacci)
L’opera di Basetti è un montaggio di fotografie elaborate graficamente e rappresenta un muro rosso che separa, ma non divide, Piazza del Popolo a Monsummano Terme. Non divide perché il muro è bucato da archi di uguale misura, di dimensioni tali da fare passare le persone solo di traverso, ovvero di profilo. Questo obbligo comportamentale renderà, simbolicamente, le persone tutte uguali al passaggio attraverso il muro. La parete rossa interrompe la piazza e ne crea due, ridando una funzione alla piazza che, per conformazione, attualmente ne è priva.
La sala d'aspetto delle idee 1 appartiene a una cartella di 5 immagini differenti che descrivono un concetto e un modello di viaggio singolare rispetto a quello che generalmente viene riconosciuto dall’opinione comune. Il viaggio molto spesso viene rappresentato come momento di fuga, di libertà, di chi intraprende un percorso verso l’ignoto, l’assoluto, l’orizzonte, un viaggio per andare lontano dove i pensieri, le preoccupazioni, le responsabilità della vita quotidiana non possano raggiungerlo. Filippo Basetti, contrariamente, si è domandato: “ … perché fuggire, perché nascondersi quando il problema, se esiste, è proprio dentro di noi e con noi verrà sempre, ovunque decidiamo di scappare? Forse, -si domanda sempre Basetti-, è arrivato il momento di fermarsi a riflettere, cercando di venire in contatto con i fantasmi che ci spingono a passare il confine di quella probabile fuga, in un luogo che può diventare la sala di attesa per una partenza fisica o per quella che ci condurrà verso la riflessione, la meditazione per giungere a un chiarimento col nostro IO, sempre in agguato e molto spesso antagonista del nostro quieto vivere?”
Ricreare una sala d'aspetto delle idee in 3d con una istallazione, usando sfere fluttuanti, luci soffuse e nebulose, sedie scomode che offrono spazio alla concentrazione, ma impediscono la sonnolenza e quindi la fase onirica, inadeguata in questo contesto, in quanto forviante per scelte che spingono verso la realtà, è un progetto sul quale Basetti sta lavorando da tempo. Il concetto è astratto, ma profondamente tangibile e oggettivo, impossibile non scontrarsi con un’esistenza fatta del timore di sentirsi inutili o improduttivi, condizionando e controllando le ore di sonno con sostanze che ne alterano l’equilibrio, per assoggettarlo alle nostre esigenze familiari, lavorative o ludiche: la lettura/concentrazione che si scontra col fitness/ moto perpetuo. Dopo anni di studio Filippo Basetti oggi è arrivato alla conclusione che quello che lui comunica attraverso l’arte in generale e la Sala d’aspetto delle idee in particolare è la necessità, sicuramente sperimentata, di fermarsi prima di giungere a qualunque altra valutazione, per affrontare il viaggio della vita con se stessi in maniera silente, concentrata, tendendo soprattutto verso la ricerca di quelle che sono le concrete esigenze della propria sfera emotiva, consapevole che la necessità primaria per un artista è quella di vivere la propria creatività prima concettualmente, costruendo progetti attraverso le idee, e solo in seguito materializzarle, facendole diventare un momento di sperimentazione, rielaborazione, osservazione, confronto e giudizio.