Giovanni D’Alessandro ha conseguito la maturità artistica al Liceo Artistico di Palermo e ha completato i propri studi alla Scuola di Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti, dove dal 1993, insegna Tecniche dell’Incisione.
Dalla metà degli anni Settanta partecipa attivamente a manifestazioni artistiche ed a rassegne nazionali e internazionali, tra le quali citiamo: Expo Arte 75, Pesaro, 1975; Arte Incontro 77, Galleria Il Cenacolo, Palermo, 1977; VII Biennale Internazionale di Pittura Murale, Ustica, 1978; VII Premio Lubiam (premiato con Borsa di Studio da Hans Hartung), Sabbioneta (Mantova), 1978; III Rassegna Internazionale della Grafica, Lecce, 1979; IX Premio Lubiam, Sabbioneta, Mantova, 1980; Galà dell’Arte 82, Civica Galleria d’Arte Modena, Monreale, 1982; Mostra Nazionale Limone d’Oro 83, Villa Comunale, Bagheria (Palermo), 1983; Sicilia ombra e luce, Istituto Superiore per la Difesa delle Tradizioni, Comune di Bagheria (Palermo), 1984; Il Piccolo Formato Natale 1989, Galleria Ai Fiori, Palermo, 1989; Estemporanea Artisti Emergenti, Una Farfalla sul Mare, Favignana, Trapani, 1991; Crossing over changing, place, Albergo delle Povere, Palermo, 1995; Sottopressione -Incisioni, Auditorium S. Chiara, Comune di Racalmuto (Agrigento), 1996; Worldwide print exhibition, Portland Art Museum, Oregon (USA), 1997; ha curato la collettiva Sottopressione - Incisioni, Palazzo dei Benedetti, Cinisi -Palazzo Cataldi, Terrasini (Palermo), 1997; Artisti siciliani contemporanei, Galleria Il Centauro, Bari, 1997; Palermo Paperworks prints from the Accademia di Belle Arti di Palermo, incisioni, Corcoran Gallery of Art, Istituto Italiano Di Cultura, Washington (USA); L’Incisione nelle Istituzioni Artistiche Italiane. Palermo-Roma, Villa Renatico Martini, Monsummano Terme (Pistoia), 1998; Norimberga incontra Palermo - Incisioni. Akademie der Bildenden Kunste in Nürnberg, Norimberga (Germania), 1999; Giubileo Arte Sacra a Monreale, Chiesa del Sacro Cuore, Monreale (Palermo), 2000; Solidaria. Una settimana per la vita, a favore del CET di Marsala, Trapani, 2000; 12 Artisti per 12 Progetti, a favore della Sclerosi Multipla, Palazzo Zito, Fondazione Mormino, Palermo, 2000.
“La dissoluzione del mondo, intesa come vittoria della massa organica sulla massa statica, caratterizza i lavori di Giovanni D’Alessandro. Partendo sempre da un’attenzione alla rappresentazione figurativa, il paesaggio da substrato naturalistico si trasforma in campo di forze dinamiche che attraversano e plasmano vorticosamente la superficie dell’opera, liberando forze naturali che sfuggono al controllo umano” (cfr. G. Di Piazza, L’Acquaforte: una morsura intellettuale, in Sottopressione - Incisioni, Palermo 1997).
Nell’adozione dell’acquaforte e delle sue molteplici tecniche sperimentali, Giovanni D’Alessandro sviluppa un tipo di ricerca incentrata sulla varietà dei toni luminosi e delle forze in movimento. Nell’opera Evoluzione del 1998, l’artista concentra il dinamismo delle masse, nel nucleo centrale della composizione dal quale, scaturisce un intreccio di linee di forza che, si espandono verso l’esterno in una convulsione di segni sempre più consunti.
“In Giovanni D’Alessandro l’inquadratura quasi fotografica si concretizza in una delineazione che è più di un cenno o di un suggerimento, è già forma. Una fitta rete di linee che si incontrano definisce piani che vorticano come percorsi da raffiche di vento che stravolgono la percezione della realtà” (cfr. F. Sciascia, in Sottopressione – Incisioni, Palermo 1996).
In Strutture del 1998, l’artista affida l’intera costruzione dell’opera alle linee di forza, che qui vengono sintetizzate e trasformate in una intersezione di fasci di luce; lo spazio oscurato, è attraversato da un continuo divenire di forme che si separano in rifrazioni luminose. Di conseguenza, la potenza espressiva del segno, inteso come gesto primario ha, in questo lavoro, un valore essenziale ed unico.
Come afferma Claudio Alessandri: “Quello di D’Alessandro è un mondo apparentemente limitato in angoscianti riquadri a negare la luce filtrata da trasparenze celesti” (cfr. C. Alessandri, Giovanni D’Alessandro, in Sottopressione – Incisioni, Palermo 1997).