Artista livornese inizia a studiare presso gli studi dei maestri della sua città, Gino Romiti, Ferruccio Mataresi, che scoprono in lui doti e qualità tecniche di valore e quindi lo spronano a continuare la sua attivit. Il primo maestro che lo indirizza verso un linguaggio figurativo derivato dalla tradizione macchiaiola è Renato Natali. Il maestro labronico lo spinge verso lo studio del vero e gli insegna a trarre dalla visione attenta, puntigliosa e diretta della natura, la fonte per le proprie ricerche tematiche. Inizia a realizzare dipinti costruiti con forme nitide, modellate da un sapiente uso dei colori e da una perfetta modulazione della luce. Le uscite quotidiane a dipingere “en plein air”, gli permettono di realizzare con grande padronanza , dei colori, delle luci, dei contrasti, le coste toscane, le sconfinate terre maremmane, le splendide campagne livornesi senza trascurare anche vedute di interni con trascendenti nature morte. Luxardo appartiene a quel gruppo di artisti post macchiaioli che erano legati al proprio territorio e lo sentivano come fonte inesauribile di ispirazione e di ricerca.
Entra a far parte del Gruppo Labronico, associazione di artisti che a partire dagli Anni Venti cerca di salvaguardare l'eredità dei pittori della “macchia”, nel 1964 e oggi rappresenta il membro più anziano. Il Gruppo, che vede tra i fondatori nel 1920 Renato Natali, era solito riunirsi nel Caffè Bardi in Piazza Cavour a Livorno. Eì stato promotore del Premio Rotonda, e ha preso parte a mostre e convegni in Italia e all'estero. Nel 1975 gli è stato assegnato il Premio Nazionale Mar'Aurelio per la pittura. Molte delle sue opere si trovano presso collezionisti privati che hanno apprezzato il valore intimistico del maestro (Cfr. www.giorgioluxardo).
Pittore semplice, diretto, probabilmente per sua formazione da autodidatta, trascrive nelle sue opere il recupero alla memoria collettiva della vecchia Livorno, delle sue contrade, dei suoi sobborghi e della sua campagna, sottolineando gli scorci, i viottoli, le luci, i colori che solo un artista di grande talento riesce a cogliere e trasmettere. Il suo stile è caratterizzato da un continuo passaggio tra passato e presente e riesce a costruire luoghi e figure con una pennellata rapida, attraverso l'uso di colori accesi che improvvisano arditi contrasti cromatici. Il percorso è costruito attorno alla figura di una donna che ha appena attraversato un arco e nell'insieme prevale il colore delle terre toscane, riproposto nelle differenti intensità e qualità di cromia. Le tele, generalmente di piccole dimensioni, e la scarsa quantità di colori mostrano la tecnica del maestro abituato a lavorare all'aperto portandosi appresso tutto ciò che poteva essere utile.
Luxardo ripropone un paesaggio toscano nel quale inserisce una piacevole visione di madre che passeggia per mano col bambino all'ombra di un albero secolare. Con la grande capacità di osservare la natura l'artista descrive mirabilmente questa veduta di un paesaggio collinare in provincia di Pisa e mette all'orizzonte una striscia di mare che ne definisce con maggiore precisione l'ambientazione. La pennellata rapida, priva di uno studio o disegno preparatorio tipico del maestro che si muove con tele e cavalletto per carpire le immagini direttamente all'aperto, ci portano ad analizzare l'uso del colore che definisce senza delimitare spazi e crea composizioni sublimate dalle disarmonie chiaroscurali.