Mac,n - Museo di arte Contemporanea e del '900

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Giannetto Mannucci

Firenze, 1911 / Firenze,1980


Tra gli allievi più promettenti di Libero Andreotti, Giannetto Mannucci subito dopo il diploma all’Istituto d’Arte di Porta Romana passerà all’insegnamento di plastica e disegno all’Istituto di Avviamento Professionale. Inserito nel circolo artistico e letterario facente capo a Carena e Andreotti, il giovane fu presente nel ’32 con altri allievi alla VI mostra Regionale d’Arte Toscana, dove nella sala attigua a quella dedicata al maestro esporrà due ritratti. L’anno seguente parteciperà alla I Mostra del Sindacato di Belle Arti con il Ritratto di mia sorella, busto in gesso patinato a terracotta di notevole eleganza formale, citato da Ugo Ojetti sul Corriere della Sera come fra i migliori della mostra e riprodotto da Aniceto del Massa sulla rivista “Arte Mediterranea”. Nel ’34 il giovane scultore sarà presente con il ritratto dell’avvocato Ginnasi alla XIX Biennale di Venezia.

Collateralmente all’attività di scultore Mannucci esercita quella di medaglista (aggiudicandosi nel ’34 il 2° premio al concorso Firenze fiorita) e quella di scenografo per manifestazioni nell’ambito dei Littoriali della Cultura e del Maggio Musicale fiorentino. Nel ’36 il suo nome figura, con il grande bassorilievo de La costruzione della Cupola, tra quelli di Moschi e Griselli per la decorazione della Palazzina Reale di Giovanni Michelucci nella nuova stazione di Firenze. In quell’anno torna alla Biennale di Venezia esponendo due ritratti e Ninetta, una figura in marmo grande al vero, e nell’edizione successiva sarà presente con il volto in pietra Ragazza di Maremma. Nel ’37 partecipa alla Esposizione Internazionale di Parigi, dove riceve una medaglia d’oro; riconoscimento conferitogli tre anni dopo anche alla Triennale di Milano.

Dopo il conflitto Mannucci sarà chiamato a restaurare i fregi marmorei del ricostruito Ponte a Santa Trinita, e proseguiranno in quegli anni le sue presenze alla Biennale: nel ’54 esporrà tre medaglie-ritratti e nel ’56 sarà invitato con una personale di 15 bronzi. Accademico residente delle Arti del Disegno, insegnante al liceo artistico e titolare di cattedra assieme a Emanuele Cavalli alla Scuola Libera del Nudo, tra i numerosi lavori pubblici commissionati per varie sedi sono da ricordare i bassorilievi nel foyer del teatro Verdi di Firenze eseguiti nel ’49, nel ’56 la campana Mater Dei per il Campanile di Giotto, nel ’61 il San Giorgio per la Direzione dell’Autostrada del Sole e due figure per le sedi INA di Roma e di Bologna.

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