Mac,n - Museo di arte Contemporanea e del '900

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Rodolfo Margheri

Firenze, 1910 / Firenze,1967


A Firenze compie la sua formazione artistica e trascorre buona parte della vita. Nel 1935 si diploma all’Accademia di Belle Arti dopo avere seguito il Corso di Pittura con Felice Carena e il Corso di Incisione con Celestino Celestini. Due anni dopo è nominato assistente alla Cattedra di Tecniche dell’Incisione alla stessa Accademia e sempre in questo anno vince il Premio Sanremo per un affresco che poi non sarà mai eseguito. Nel 1942 è richiamato alle armi. Presta servizio sulla Costa Amalfitana per poi finire, dopo l’armistizio dell’8 settembre, in Sicilia con l’amico scrittore Giovanni Guaita. Qui, a contatto con una realtà profondamente arretrata e chiusa, partecipa attivamente al lavoro di ricostituzione di una struttura politico-sindacale. Con questa esperienza, che segnerà profondamente la sua coscienza rendendo sempre più acuto e intransigente il suo senso morale, rientra nell’estate del ’45 a Firenze. Nell’acceso dibattito del dopoguerra, si ritrova su posizioni di sinistra radicale, ma il suo carattere riservato e appartato lo tiene al di fuori della politica attiva, preferendo far sentire la sua voce attraverso un coerente e costante impegno con il fare artistico, prima come insegnante presso l’Accademia di Belle Arti, poi come pittore. Sarà al linguaggio dell’arte che egli destinerà il ruolo di commento e meditazione sulla dimensione umana e affettiva, sui nodi dell’esistenza individuale e collettiva.

Sono di questi anni la decorazione del soffitto del Rondò di Bacco di Palazzo Pitti (1946) e gli affreschi nella Chiesa di Santa Maria a Ponterosso di Figline Valdarno, Firenze (1947). Nel 1952 gli viene commissionata la grande vetrata per l’abside di San Lucchese presso Poggibonsi (Siena), alcuni anni dopo è impegnato sempre per alcune vetrate per la Parrocchiale di Visso (Macerata) e la Parrocchiale di Mercatale di Vernio (Prato).

Nel 1959 assume la direzione tecnica della Stamperia Il Bisonte, prodigandosi senza posa nella messa a punto di procedimenti tecnici e artistici. Nel 1966 viene invitato con nove opere di grafica alla Biennale di Venezia, forse il massimo riconoscimento alla sua carriera.

Dopo la sua morte il Premio Nazionale del Fiorino gli dedica una retrospettiva (1969) e già nel 1968 la VII Biennale d’Incisione Italiana Contempo-ranea di Venezia ne aveva degnamente rievocato la figura.

Le opere di Rodolfo Margheri si trovano presso collezioni e gallerie private in particolare a Firenze e Milano, in collezioni e gallerie pubbliche: Accademia Belle Arti di Firenze, Galleria degli Uffizi e Galleria d’arte moderna di Firenze.

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