Mac,n - Museo di arte Contemporanea e del '900

IT | EN | FR |
""

Quinto Martini

Seano (PO), 1908 / Firenze,1990


Figlio di contadini, come amava ripetere, inizia a disegnare e a modellare quasi per gioco, ed è sostanzialmente un autodidatta quando, intorno alla metà degli anni Venti, viene scoperto da Ardengo Soffici, che lo introduce nell’ambiente artistico fiorentino, consentendogli tra l’altro di partecipare alla prima mostra del Selvaggio nel 1927 e poi di essere chiamato a collaborare, con i suoi disegni, al giornale di Mino Maccari.

Altrettanto decisivo sarà nella formazione di Quinto Martini il suo soggiorno torinese, determinato dalla servizio militare, che gli consente di entrare in rapporto con il Gruppo dei Sei, e per quel tramite non solo con la pittura francese, ma anche con le prime manifestazioni di un latente antifascismo.

Sono influssi evidenti nelle opere degli anni Trenta: i dipinti dedicati ai Mendicanti, la cui povertà viene espressa dalla scabrosa sintesi dei mezzi pittorici, le prime sculture, il cui riferimento più evidente appare la ruvidità anticlassica della plastica etrusca.

Ad ogni modo la partecipazione alla Biennale di Venezia del 1934, dove presenta la Ragazza seanese, una salda figura di terracotta ricca di suggestioni arcaiche, rappresenta la prima di una lunga serie di affermazioni cui Martini approda nel corso degli anni Trenta, con le ripetute partecipazioni alle Quadriennali di Roma e alle Biennali di Venezia, l’allestimento delle prime mostre personali a Firenze, Roma, Milano, la collaborazione a riviste importanti come il “Frontespizio” di Piero Bargellini.

Il successo dello scultore continua anche nel dopoguerra, con una lunga serie di partecipazioni a importanti rassegne collettive, nelle principali città italiane ed europee, che culmineranno nella presenza alla mostra Scultori italiani contemporanei, curata da Carlo Ludovico Ragghianti e Fortunato Bellonzi, destinata a fare letteralmente il giro del mondo, toccando una decina di paesi, fra Europa, Asia e Americhe.

Disegnatore, pittore e incisore, oltre che scultore, Quinto Martini si è cimentato anche con la scrittura, riuscendo a pubblicare due romanzi, ma in particolare rivelandosi un attento commentatore di storia dell’arte, soprattutto per quel che riguarda la scultura dei grandi maestri, da Donatello a Michelangelo a Rodin.

Nel corso degli anni Ottanta ha contribuito a realizzare, nella sua città natale, il Parco-Museo di Seano, uno spazio all’aperto che raccoglie trentacinque grandi sculture in bronzo, riassumendo l’intero percorso della sua produzione artistica.

NEWSLETTER

Iscriviti per ricevere gratuitamente sulla tua email inviti ai nostri eventi, aggiornamenti e novità

Informativa PRIVACY | Se invece vuoi cancellare la tua iscrizione clicca qui