Anna Mercati nasce a Città di Castello in provincia di Perugia il 4 aprile 1944. Ha frequentato la Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Belle Arti di Firenze e inizia a incidere in maniera professionale nel 1980.Vive e lavora a Firenze e da molti anni collabora con gli artisti del Gruppo Donatello e dell’Antica Compagnia del Paiolo contribuendo a diffondere e promulgare l’arte con interessanti mostre personali e collettive. La sua passione per l’incisione, soprattutto per l’acquaforte, la porta a realizzare un grande numero di fogli dove la natura assume sempre il ruolo di protagonista, sia nel suo aspetto realistico, che in quello simbolico. Proprio nelle interpretazioni delle visioni quotidiani Anna Mercati costruisce la sua poetica acuta ed evanescente, accompagnata da un’accurata perizia tecnica e da una minuziosa ricerca luministica. Le opere grafiche di Anna Mercati si trovano in diverse collezioni pubbliche italiane ed estere, come il copioso nucleo di fogli conservato alla Biblioteca Nazionale Centrale o le acqueforti del Museo Nazionale di Cracovia. Importante il ciclo di illustrazioni per il libro “L’ombra dello scherno” di Piergiovanni Permoli.
Anna Mercati è una artista completa che parte dal disegno e dall’incisione per definire il proprio segno sincero e immediato e si muove con lo stesso garbo e precisione anche nella pittura e nella scultura. Inizia la sua produzione grafica nel 1980 con una grande sicurezza che manifesta oltre che nell’uso dei materiali anche nella grazia e nelle capacità disegnative. Senza dubbio il suo principale punto di riferimento è Giorgio Morandi al quale si rivolge con rispetto, ma anche con profonda curiosità, per comprendere il suo pensiero oltre che il suo peculiare stile fatto di una ricerca incessante di equilibri lineari e chiaroscurali. Il contatto con la natura è per Anna Mercati fondamentale e ogni sua composizione realistica, fantastica o simbolica trova origine proprio dal mondo concreto. Complesso e interessante appare proprio per questo motivo il foglio della collezione Il Renatico intitolato Notturno che inserisce un morbido nudo femminile di schiena, piegato su di un fianco, in un paesaggio lunare illuminato da una luce fredda che amplifica il silenzio e la solitudine della figura e crea un felice equilibrio tra forma e contenuto. Anna inserisce sempre nei suoi fogli piccoli racconti di vita e, nel descrivere immagini a lei care, riesce in maniera molto eloquente a trasmettere il propri pensiero e la poetica che definisce la sua opera. Interessante l’apprezzamento che viene pubblicato sulla rivista trimestrale fiorentina Realtà Toscana nel Mondo, del giugno del 1984 “ Realtà e simbolo perfettamente fusi appaiono poi nel Notturno (1983) che merita un particolare apprezzamento. La massa della terra sullo sfondo trova corrispondenza nell’ampia e distesa figura femminile in primo piano, espressione di una forza naturale possente ed eterna quanto quella della terra stessa. Su tutto splende una luna intatta come nel primo giorno della creazione ma proprio al centro dell’opera appare un dettaglio che ci riporta, senza soluzione di continuità dalle origini al mondo d’oggi: un oggetto con antenne che paiono appunto mettere in comunicazione il presente col passato, il reale con il soprasensibile. E di questa felice intuizione dobbiamo essere grati alla sensibilità dell’artista, che trasporta anche noi in una dimensione che non è soltanto sognante ma anche simbolicamente mitica”. P.C.