Rachel Morellet è un’artista e restauratrice di arte contemporanea francese stabilita in Italia. Il suo lavoro è incentrato intorno al suo percorso autobiografico che confronta, attraverso diversi media, con l’idea universale di congiunzione degli opposti, cercandone sempre il punto di deragliamento. “ Scrive di lei la critica Alessandra Scappini: “Il dualismo come manifestazione dei contrari, l’opposizione come confronto che crea ambivalenza, corti circuiti e doppi sensi che generano spesso nell’osservatore effetti di spaesamento, ma che esprimono anche il desiderio di trovare un contatto, di stabilire una relazione, di giungere ad una complementarietà, di percepire un varco o una frontiera che possa allentare la frattura: questi sono gli aspetti che caratterizzano il lavoro creativo di Rachel Morellet, orientata a sperimentare varie tipologie di materiali e di tecniche. Fotografia, video, disegno, installazioni, sculture o assemblage di elementi trovati” .
“Molte volte, durante le mie passeggiate nella natura, ho giocato con i semi che si attaccano ai vestiti, una sorta di modo di riprodursi, Ne ho raccolti molti e ricoperto intere tele. Poi ho capito che l’inventore del velcro aveva avuto la stessa intuizione prima di me. Un gancio, una fibbia e l’unione è fatta. Ancora una volta nel mio lavoro entra in gioco la dualità, un elemento non può fare a meno del suo opposto. Ho quindi contattato la famiglia dell’inventore per chiedere del materiale, che mi hanno gentilmente dato. Così nacque l’idea di creare un matrimonio finto: la performance si concentra sul concetto di coppia come luogo nel quale le relazioni possono trovare il modo migliore per esplodere . Una coppia di giovani spostati indossa abiti matrimoniali tipici ma realizzati con materiale Aplix (tipo velcro). Celebrano la loro unione in mezzo agli spettatori con un servizio fotografico tradizionale, torta e champagne, mentre il loro rapporto si deteriora gradualmente. Iniziano a combattere per conquistare la propria libertà di movimento, cercando invano di separarsi.” Così scrive l’artista della sua performance realizzata il 17 giugno 2010 presso la galleria Spazio Vaul, via Genova 15/17, Prato (IT) (testo tratto dal catalogo Anima/ Animus/ Anime, catalogo e mostra a cura di F.Basetti e P.Cassinelli, Mac,n 6 ottobre- 18 novembre 2018, Monsummano Terme 2018, p. n.n.). Rachel Morellet descrive nel suo video emozioni semplici e spontanee che scaturiscono da un rapporto di coppia logorato talvolta già al suo nascere, ma dal quale non si riesce comunque ad allontanarsi. Per esprimere il concetto dell’incompatibilità, del complesso dualismo che intercorre tra uomo e donna, l’artista usa delle immagini divertenti, tragicomiche, di due corpi che si attraggono e respingono il giorno del loro matrimonio, un matrimonio in bianco e nero, dove parenti e amici, guardano attoniti l’evoluzione rapidissima di un rapporto concluso, che riparte, ma si interrompe perché privo di accordi universali, stipulati tra le parti che si contrappongono.