Mac,n - Museo di arte Contemporanea e del '900

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Alberto Moretti

Carmignano (PO), 1922 / Carmignano (PO),2012


Laureato in Lettere, frequenta, nella prima metà degli anni Quaranta, il Caffè Le Giubbe Rosse dove conosce artisti e letterati come Ottone Rosai, Mario Luzi, Carlo Emilio Gadda e Giuseppe Ungaretti. Dopo un primo approccio alla pittura figurativa, entra in contatto con Vinicio Berti, Bruno Brunetti, Gualtiero Nativi, Arrigo Parnisari e Alvaro Monnini, un gruppo di giovani artisti accomunati da una evoluzione artistica in senso astratto che nel 1947 fondano il gruppo Arte d’oggi.

La ricerca artistica di Moretti volge verso una decisa astrazione geometrica; è presente alla più importante manifestazione espositiva del gruppo, citiamo la III Mostra Internazionale Arte d’Oggi svoltasi a Palazzo Strozzi nel giugno del 1949, che vede riuniti, oltre agli astrattisti fiorentini, anche artisti francesi vicini alla Galleria Denise René e alla rivista “Art d’aujourd’hui”, gli esponenti di Forma 1 e del MAC. Negli stessi anni inizia anche la sua collaborazione con la Galleria Numero e l’omonima rivista di Fiamma Vigo che, insieme all’artista diventa corrispondente da Firenze della rivista “Cobra”, (che fa riferimento all’omonimo gruppo di Bruxelles) sulla quale, nell’aprile del 1950, appare l’articolo di Moretti La pittura popolare e l’arte moderna. Dal 1951, si avvicina ad esperienze artistiche informali.

In questi primi anni Cinquanta Moretti fa parte del gruppo Mac-Espace esponendo tra Milano e Parigi dove risiede nel 1953 frequentando in particolare l’ambiente artistico della Galleria Denis René. Nello stesso anno partecipa a numerose esposizioni tra Roma e Torino, ricordiamo la mostra Arte franco-italiana (Torino 1953) e la Rassegna internazionale dell’arte astratta (Roma, 1954-55). Nei primi anni Sessanta, è nuovamente impegnato a Firenze dove partecipa alle attività culturali della Galleria Quadrante (ricordiamo tra le numerose esposizioni: A. Busignani, 5 artisti fiorentini, Galleria Quadrante, 1961; L.V. Masini, Linguaggio e attualità, in catalogo mostra personale, Galleria Quadrante, 1963) e della Galleria L’Indiano (citiamo: P. Santi, in catalogo mostra personale, Galleria L’Indiano, 1957); nel 1963 è presente, con i pittori Antonio Bueno e Silvio Loffredo, alla prima esposizione del Gruppo 70, tenutasi a Forte Belvedere così come alla seconda rassegna, organizzata da E. Miccini e L. Pignotti, sul tema Arte e Tecnologia, tenutasi nel giugno del 1964 alla Galleria S. Croce. Tra il 1964 e il 1965 risiede a New York, dove entra in contatto con la Pop Art, (citiamo l’articolo di L.R. Lippard, in “Pop Art”, New York, Preager Publ., 1966).

Gli anni Settanta, lo vedono impegnato nell’attività promozionale ed artistica della Galleria Schema di Firenze, che si è prolungata nel corso degli anni fino al 1994, ma che tuttoggi prosegue, con la collaborazione di Raul Dominguez. Nell’ambito della galleria l’artista allestisce le seguenti personali: Struttura-Valore, Galleria Schema, Firenze, 1972; Techne e Lavoro come Arte, Galleria Schema, Firenze, 1975; Installazioni, Galleria Schema, Firenze, 1992. Nel 1978 è presente alla XXXVIII Biennale di Venezia con la mostra personale dal titolo Alberto Moretti: Ideologia come Techne. Dagli anni Ottanta, l’artista recupera l’interesse per la sperimentazione della materia riproponendo lavori informali di grandi dimensioni.

Personalità estremamente ricettiva, Moretti passa da esperienze informali a soluzioni legate all’ambito della Pop Art e del Nouveau Réalisme, oltre ad interessarsi di Minimal Art e di concettualismo sviluppando sperimentazioni artistiche in cui usa la cinepresa e la fotografia. In questi anni Moretti continua ad alternare l’attività culturale di Schema, le esposizioni personali e collettive, partecipando a mostre internazionali e nazionali, citiamo: Alberto Moretti, Villa Romana, Firenze, 1982; Made in Florence, Sala d’Armi, Palazzo Vecchio, Firenze, 1983; Alberto Moretti. Autobiografia, Palazzo Pitti, Firenze, 1999. Ha, inoltre, collaborato a riviste fiorentine quali: “La Città”, “Numero” e “Il Ponte”, a “Linea Sud” di Napoli.

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