Mac,n - Museo di arte Contemporanea e del '900

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Gualtiero Nativi

Pistoia, 1921 / Greve in Chianti ( Fi),1999


Gualtiero Nativi si era accostato alla pittura frequentando lo studio fiorentino del pittore tedesco Staude, dal quale presto si staccò non condividendone l’impostazione naturalista.

Allievo di Giorgio Pasquali alla facoltà di lettere, tramite un compagno di corso entrerà nel 1945 in contatto con il gruppo della rivista “Torrente”, dove conoscerà Berti Brunetti e Farulli, con i quali, e con un più ampio giro di artisti, fonderà l’anno seguente il movimento Arte d’oggi nel quale sarà tra i più convinti sostenitori di un’arte astratta fondata su radici classiche. Una messa a punto che Nativi preferirà ben collaudare per tutto il 1947, presentandosi con gli altri astrattisti solo nella 2a mostra del gruppo tenuta alla Galleria Firenze l’anno dopo, esponendo ancora con Berti, Bozzolini, Brunetti Monnini e Parnisari alla milanese Galleria Bergamini e poi nel ’49 alla 3a mostra del gruppo alla Galleria Vigna Nuova. Dipinti come Simbolo, Equilibrio, Costruzione, riportano l’estrema attenzione allo studio tra le connessione dei vari elementi in una pulizia tecnica di estremo rigore. Con Berti, Brunetti, Monnini e Nuti firmerà nel giugno del ’50 il Manifesto Una poetica dell’astrattismo, detto anche dell’“astrattismo classico”, edito durante la mostra collettiva alla Galleria Vigna Nuova; documento che suggellerà lo scioglimento del gruppo.

Invitato nel ’52 come grafico alla XXVI Biennale veneziana, si avvicinerà al Groupe Espace di Parigi, interessandosi a connessioni tra struttura architettonica e decorazione astratta, già attuata a Firenze su commissione dell’architetto Giovanni Michelucci suo concittadino, assieme agli esponenti del gruppo astratto e poi isolatamente con le composizioni eseguite per il fiorentino Caffé Donnini. Nativi sarà invitato a esporre alle mostre sull’arte astratta alla Galleria d’Arte Moderna di Roma nel 1951, ’53 e ’55, alle Quadriennali romane del 1959, del ’65, del ’73 e alla Biennale Intenazionale di S. Paolo del Brasile. La sua attività era parimenti documentata in numerose collettive in Italia e all’estero: nel ’55 con Brunori, Dorazio, Perilli, Romiti e Sanfilippo alla Galleria Schneider di Roma, nel ’57 al Brooklyn Museum di New York e in rassegne nei musei d’arte moderna di Vienna, Belgrado e Zagabria. Nel 1977 la città di Pistoia gli assegnò il Premio Cino e nell’82 gli dedicò una grande mostra antologica, seguita nel 1985 da quella alla Galleria d’Arte Moderna di Gallarate e ancora nel 1988 al Museo S. Apollonia a Venezia.

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