Mac,n - Museo di arte Contemporanea e del '900

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Sergio Scatizzi

Gragnano (LU), 1918 / Firenze,2009


Nato nelle campagne lucchesi, Sergio Scatizzi trascorre la sua prima giovinezza in Valdinievole. Tredicenne, durante un anno trascorso a Napoli scoprirà la vocazione all’arte e qualche anno dopo, nel ’36, scoprirà a Roma i valori della pittura tonale entrando in contatto con Mafai e la Raphael, Stradone e Cavalli. Accolto nei circoli culturali facenti capo a Giovanni Comisso e al poeta De Libero, Scatizzi inizierà anche un proficuo rapporto di amicizia con Filippo De Pisis. Dopo un viaggio a Parigi, l’artista tornerà a Montecatini, dove nel ’49 terrà la sua prima mostra personale.

Nel ’50 esporrà alla XXV Biennale di Venezia, vincendo nello stesso anno il primo Premio di Pittura Bagni di Lucca presieduto da Carlo Carrà. Nel ’51 conosce a Firenze Ottone Rosai, Capocchini, Pregno, Tirinnanzi, e nel capoluogo toscano si trasferirà quattro anni dopo, debuttando con una personale alla Galleria Spinetti presentato da Nino Tirinnanzi.

Nel 1958 una panoramica della sua opera fu esposta alla Strozzina, e l’anno dopo sarà con una personale alla Galleria Il Fiore, presentato da Giovanni Comisso. Importante sarà il rapporto con Piero Santi, titolare della Galleria L’Indiano, che durerà fino al 1969. A Roma Scatizzi aveva esposto nel ’57 alla Galleria La Medusa presentato da Luigi Baldacci, e nel ’61 alla Galleria Chiurazzi, mentre nel ’65 sarà invitato con cinque dipinti alla IX Quadriennale.

Nel ’67 l’artista si aggiudicherà a Firenze il Premio del Fiorino, nella cui rassegna sarà invitato l’anno successivo con una mostra antologica e di nuovo nel ’71 con una sala personale. Nel 1968 ha esposto negli USA, all’Asheville Art Museum in North Carolina, e nel seguente decennio si succederanno numerose mostre in Italia: dalle personali di Palermo e di Salerno all’ampia rassegna alla Galleria Medea di Milano nel ’71; da quella fiorentina de La Gradiva con prefazione di Raffaele Monti, storico dell’arte che della pittura scatizziana diverrà esegeta ricorrente, a un’antologica nel ’76 organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Carrara e curata da Pier Carlo Santini, dove per la prima volte verranno esposte le “carte dipinte”. Seguiranno negli anni Ottanta altre grandi rassegne, come la personale in Palazzo Strozzi nell’82 con presentazione di Ragghianti, e negli anni seguenti le esposizioni romane alle Gallerie La Gradiva (1983) e La Barcaccia (1984); nel 1986 esporrà al Castello di Mesola in una mostra dedicata alla natura morta presentata da Vittorio Sgarbi. Una importante rassegna sui suoi “anni dell’informale”, curata da Carlo Falciani, verrà allestita nell’inverno 1997-98 a Palazzo Pitti. Da ricordare anche le ricorrenti esposizioni alla Galleria Il Fiore di Montecatini e alla fiorentina Galleria Pananti.

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