Nell'ambito della mostra “OASI. Giovanni Fattori, la villa e l’arte contemporanea”, in corso fino al 17 marzo 2019, giovedì 20 dicembre 2018, alle ore 21.15, verrà presentato il libro dal titolo “Ferdinando Martini. Il mio Giuseppe Giusti”, a cura di Simone Fagioli, con interventi di Michele Rossi, curatore della Collana Helicon “Occhio di Bue” di Sergio Casprini del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.
Ingresso libero.
A dicembre 2016 la casa editrice Helicon di Arezzo ha sviluppato una collana editoriale ideata e curata da Andrea Pellegrini e Michele Rossi. Si chiama ”Occhio di bue”: un faro puntato sulle opere in ombra dei grandi autori della letteratura italiana.
Libri di piccolo formato, facili da leggere anche per i più impazienti, custodi di “chicche” letterarie dimenticate, accompagnati da scorrevoli, ma preziose postfazioni, per diffondere la conoscenza e la lettura di opere messe ai margini perché comparse in epoche non facili della Storia e oggi fuori catalogo o difficilmente reperibili nelle librerie e nelle biblioteche.
Il sesto volume della collana “Occhio di bue” antologizza gli scritti su Giuseppe Giusti pubblicati da Ferdinando Martini dal 1890 al 1924 ed è curato da Simone Fagioli, che da anni compie ricerche su questi due autori, considerati in ambito politico più che letterario.
Ferdinando Martini (Firenze, 30 luglio 1841 – Monsummano Terme, 24 aprile 1928) è figura rilevante di scrittore e politico. Più volte ministro, primo Governatore civile dell’Eritrea, siede in Parlamento per oltre quarant’anni, eletto nel collegio di Pescia dal 1876.
I suoi libri, le sue cronache, i suoi testi letterari (novelle, romanzi, teatro) erano nel suo tempo sempre un avvenimento: dopo la sua morte l’interesse per questo autore scema rapidamente sino all’oblio.
I suoi numerosi articoli, saggi, prefazioni su Giuseppe Giusti (Monsummano Terme, 12 maggio 1809 – Firenze, 31 marzo 1850) - noto come poeta che canta le prime fasi del risorgimento italiano, ma anche saggista e politico - sono significativi per comprendere nascita e sviluppo del mito risorgimentale letto dopo il 1861, nelle parole di un autore che per nascita non ha vissuto pienamente queste fasi, in Toscana, se non nei ricordi d’infanzia, passata a Firenze nei momenti più convulsi attorno al 1848, quando Giuseppe Giusti si avviava ad una prematura scomparsa.
Oggi gli scritti del Giusti sono anch’essi dimenticati, con una certa critica che tenta un suo recupero partendo più dalla vita che dalle opere.
Lo sguardo di Martini su Giusti invece ci introduce in modo accorto questo autore, che diventa per Martini anche il suo alter ego risorgimentale, la sua guida tra fatti veri e mitologia.
La postfazione di Simone Fagioli mette in evidenza questi aspetti, in una rilettura della biografia politica di Ferdinando Martini alla luce di questo risorgimento mancato.
Completano il volume una lettera del tutto inedita di Giuseppe Giusti recuperata da Simone Fagioli, che in poche righe sottolinea alcuni aspetti di un Giusti politico e il testo inedito del discorso di Ferdinando Martini Ai reduci della Guerra di Libia, tenuto a Pescia (collegio elettorale di riferimento di Martini) il 20 settembre 1912 e mai pubblicato dall’autore. È conservato nel Fondo Ferdinando Martini della Biblioteca comunale “Forteguerriana” di Pistoia. Lo scritto è importante per un’analisi del pensiero di Martini negli anni immediatamente precedenti alla Prima guerra mondiale.
Il volume ha il patrocinio del Comune di Monsummano Terme, del Comune di Pescia e dell’Associazione Amici della Biblioteca “Forteguerriana” di Pistoia.
Sarà l’occasione per visitare la mostra “OASI. Giovanni Fattori, la villa e l’arte contemporanea” aperta con il seguente orario: lunedì, giovedì, venerdì 15.30 – 18.30, mercoledì 9.30 – 12.30, sabato e domenica 9.30 - 12.30 e 15.30 – 18.30, chiusa il martedì, 25 dicembre 2018 e 1 gennaio 2019.
Con il contributo della Regione Toscana.
Simone Fagioli (Pistoia 1967) è ricercatore di formazione antropologica. Collabora con enti pubblici e privati per ricerche sui temi della nascita e sviluppo dell’industria (metallurgica, mineraria, cartaria, tessile, ceramica), analisi dei processi produttivi preindustriali e industriali, storia d’impresa privata, sociologia e antropologia del cibo, uso pubblico della memoria, nonché gestione di archivi d’impresa e privati.
Fa parte del seminario permanente sul lavoro e.labora coordinato dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Firenze. È socio dell’European Society for the History of Economic Thought. È socio e collaboratore dell’Opificio toscano di Economia, politica e storia di Firenze. È fondatore, segretario e project manager dell’Associazione E.S.T. – Economia – Società – Territorio di Venezia, che si occupa di ricerche sociali ed economiche. È socio dell’AIPH – Associazione Italiana di Public History, sin dalla fondazione (2017) e della Società Italiana degli Storici Economici.
È socio dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana e per la sezione Toscana coordina il Gruppo di lavoro sugli archivi privati e d’impresa; è curatore degli archivi privati legati alla storia dell’industria Fondo Turri, Fondo Celso Capacci, Fondo Cartiere del Maglio e di Brodano, tutti notificati dalle Soprintendenze Archivistiche di Toscana e Emilia-Romagna come archivi di notevole interesse storico e utilizzati più volte in pubblicazioni nazionali e internazionali.
Relatore in convegni nazionali ed internazionali.