Dopo una lunga esperienza lavorativa nell'ambito della riproduzione fotografica dell'opera d'arte, s'iscrive al triennio della scuola di fotografia Fondazione Studio Marangoni, conseguendo il diploma nel 2006.
"A soggetti legati al paesaggio e al mondo animale sono abbinati ritratti di adulti e bambini, in posa, intenti a osservare con binocoli, carte giografiche, microscopi, qualcosa che sta lontano da noi, qualcosa che ci parla della distanza che l'uomo contemporaneo ha posto tra sé e la natura. Emerge un immaginario iconografico che richiama non tanto la fotografia di paesaggio, bensì la lenta contemplazionedello spazio aperto, propria del dipinto di genere classico e romantico, ammiccando alvedutismo e alla sua staticità. Le figure guardano, osservanoe, deluse, voltano le spalle al pubblico. Tracciano con la loro coreografiamuta una fenomenologia minima dello sguardo. Un generale senso di disincanto si palesa in Sottovetro. La nostalgia per il tempoin cui la natura era tutta da esplorare è evocata dagli oggetti presenti nelle fotografie che trsformano le figure in allegorie" (S. Noferi).