Nel 2004 si laurea in Psicologia all'Università degli studi di Firenze. Fin dal suo esordio conosce l'arte come un mezzo per stimolare nuove riflessioni sul rapporto tra storia collettiva e memoria personale.Le sue opere sono sempre la traccia di un tentativo di relazione tra la memoria storica e i luoghi a questa connessi. Ogni suo progetto è una testimonianza del processo stesso con cui l'opera si manifesta, con cui tenta di stimolare e formare un dialogo.
"Un evento segnò la fine degli anni '60 e gli inzi degli anni '70, l'uomo varcò una nuova frontiera, quella dello pazio. Da questa impresa però gli astronauti dell'Apollo, non riportarono solo le prime immagini del suol lunare, ma anche le prime immagini del pianeta Terra nella sua fisicità cosmica. L'immagine del globo nell'Universo cambierà per sempre la visione dell'uomo, di se stesso, del suo abitare e del suo rapporto con la Natura.Quelle che erano state, da Tommaso Moro, a Bacon, a Owen, a Fourier, a Cabet, fino a quel momento, le Utopie da realizzare in Terra, si trasformarono nella reale possibilità di far divenire la Terra intera un'Utopia realizzabile. Da cierca due anni sto raccogliendo i libri che riescono a testimoniarci le vite di tutti quegli uomini che nella Storia hanno perseguito un'Utopia. Da La Repubblica di Platone, a Icaria di Cabet, dalle Visioni di William Morris aquella di Buckmister Fuller, dagli Utopisti pre-urbanisti, alle Utopie Realizzabili di Yona Friedman.Questo lavoro è in continua progressione e lo porto avanti sia nella ricerca di libri da cui trarne parolee sia sul Web alla ricerca di immagini condivisibili. Ogni volta che trovo un nuovo libro, dopo averlo letto e fatto divenire parte dlla ia memoria personale, lo aggiungo alla Utopia Temporary Library. Ogni volta che trovo nel Web, un'immagine testimonianza di un percorso utopico, fermo questa immagine a china su carta, per dargli una nuova dimensione tangibile. Immagini svanite dall'immaginario collettivo, come il manifesto di Robert Owen che nel 1832, in tempi di crisi, ci invita tutti ad andare a vivere nella sua Città Giardino. Come il cliché delle "Ore di lavoro"dell'anarchico americano Josiah Warren, da sosotittuire al denaro corrente per comprare beni nel suo Cincinnati Time Store nel 1827, come il volantino che ritrae nel '600 il rivoluzionario inglese Gerard Winstanley, the Digger , intento a scavare la terra, che come diceva lui, non è di nessuno, ma di chi la lavora." (E. Vezzi)