Consegue nel 2002 la laurea di p4rimo livello in pittura presso l'accademia di belle arti di Venezia, nel 2007 la laurea di secondo livello in arti visive e discipline dello spettacolo indirizzo grafica d'arte. Nel 2007 esercita il ruolo d'assistente “tutor” di cattedra di tecniche calcografiche del professore G.Bortolo Fantinato. Nel 2009 consegue l'abilitazione all'insegnamento nella classe di abilitazione A/021. Nel 2010 vince una borsa studio offerta dall' Academy of Fine Arts in Warsaw, per un corso di perfezionamento in litografia e grafica d'arte. Nel 2010 vince la graduatoria per la cattedra di “disegno per l'incisione” all'accademia di belle arti di Roma. Dal 2010/2011 fa parte dell'Associazione Incisori Veneti.Attualmente insegna al Liceo Artistico G. De Fabris di Nove (VI). Vive e lavora a Cornedo in provincia di Vicenza.
Il 5 Premio Internazionale Biennale D'Incisione Città di Monsummano Terme è stato vinto da Giuseppe Vigolo incisore veneto che ha dimostrato una notevole sicurezza nell'uso della puntasecca, una tecnica di maniera diretta che sfrutta il morbido profilarsi delle barbe impregnate di inchiostro. Una tecnica grafica molto elegante che permette di ottenere effetti chiaroscurali preziosi, importanti per il risultato estetico e pittorico che evidentemente il giovane artista stava ricercando. Così mi scrive Vigolo quando cerco di scavare nella sua poetica e gli chiedo un'autopresentazione: io eseguo “ritratti di persone comuni, persone che incontriamo tutti i giorni passeggiando sul marciapiede che ci porta al lavoro o alla fermata del bus, o in una stazione metropolitana, persone di cui non conosciamo nulla, se non l'espressione che in quel momento dci rivelano, attraendo la nostra attenzione verso questa fugace verità rivelata. Ed è questa verità che ricerco nei miei soggetti ritratti. Non una banale rappresentazione, ma una rivelazione. La creatività di un artista, che rappresenta un volto, può essere intesa come lo strumento di ricerca per esternare ciò che quel volto cela nel profondo. Quel volto che si modella a partire dall'interiorità per divenire espressione. Il volto, lo sguardo, l'espressione, le caratteristiche fisionomiche sono importanti indizi dell'interiorità che viene, attraverso di essi, rivelata e messa a nudo. L'anima è indefinibile, immateriale, essa tuttavia costituisce la differenza fondamentale tra la pura espressione documentale di un soggetto e il suo ritratto. Il segno diviene strumento di comprensione della verità tramite cui svelare i più reconditi moti dell'animo. Il ritratto è lo sdoppiamento dell'io narrato, lo specchio delle emozioni che si rivelano: negli ultimi lavori taglio e ricompongo a mio piacere il volto del soggetto, tagli di particolari della stessa persona; un pezzo dello stesso racconto, una sfaccettatura di quell'io narrato in continua evoluzione e scoperta”.