Mac,n - Museo di arte Contemporanea e del '900

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Mostra collettiva

Alla fine, ai miei occhi eri destinata

Opere scelte dalla Collezione civica


Esposizioni › Alla fine, ai miei occhi eri destinata

Le esposizioni antecendenti il 2016 si trovano nella sezione EVENTI


Monsummano... Visita in anteprima alla nuova mostra del Mac,n - TVL

Alla fine, ai miei occhi eri destinata”, verso tratto dalla poesia A una polena di Pablo Neruda, è il titolo dalla mostra ospitata al Mac,n fino al 10 novembre 2019, col tema della figura: intera o ritratta, ferma o in movimento, nuda o vestita.

L’ evento, a cura di Paola Cassinelli, prevede l’esposizione di oltre cinquanta opere con tale soggetto, fra disegni, pitture, sculture, incisioni e video, selezionate tra quelle conservate nella collezione del Mac,n.

Ogni opera si identifica col verso di Neruda, semplice, ricco, profondo, potente, palpitante di emozioni vitali, che racconta il forte smarrimento che procura in un artista l’incontro inatteso con una “musa vagante”: sognata, immaginata o realmente vissuta. Occhi indagatori che inseguono, mani delicate che sfiorano, corpi provocanti che colloquiano maliziosamente, volti sofferenti o gioiosi che trasmettono le loro angosce o la loro soddisfazione, tutte figure, protagoniste o gregarie, che si insinuano nella mente dell’artista e, dopo un processo mentale di selezione e rielaborazione, diventano vere opere d’arte.

Modelle e modelli infiniti e distribuiti nel corso dei secoli, che hanno conquistato l’immortalità grazie alla curiosità di un pittore, di un poeta, di un musicista, di un fotografo, di un film maker; donne e uomini ricordati nella storia per peculiari caratteristiche del loro volto o dei loro corpi, si pensi alle realistiche protuberanze realizzate dal Ghirlandaio sul viso di Francesco Sassetti o alla mano deformata della Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci, o ancora ai numerosi ritratti cubisti delle giovani amanti di Picasso, da Dora Maar a Nusch Eulard.

L’artista ha il potere di rendere un personaggio unico e irripetibile, apprezzabile anche per i suoi difetti fisici, o per quelle semplici ed epidermiche sensazioni che conducono verso il riconoscimento dell’originale. Fisionomica e fisiognomica si fondono e solo la creatività dell’artista riesce a fare dimenticare l’effimera estetica, per una approfondita ricerca dello spirito del ritrattato.

Alessandrini, Amato, Aquila, Bais, Berti, Biagioli, Catastini, Coutaud, Dami, De Angelis, De Poli, Frosini, Gavazzi, Gelli, Giotsas, Giovannelli, Kraczyna, Loffredo, Margheri, Martini, Morellet, Mustica, Noferi, Ori, Orloff, Parnisari, Perniola, Petri, Pignotti, Rosai, Salimbeni, Santos, Sauer, Scotti, Timpani, Viggiano, Vigolo, questi gli artisti selezionati al Mac,n, che con il loro stile, la loro poetica e un linguaggio personale, hanno tradotto la figura umana o si sono auto ritrattati in maniera originale, valorizzando spesso quella parte del volto che sostituisce qualunque altro mezzo di comunicazione: gli occhi.

Alessandrini, De Poli, Loffredo, Margheri, Martini, Petri, Vigolo, attirano, infatti, l’attenzione del pubblico verso lo sguardo che si sofferma a raccontare la storia del protagonista o pone domande perché vuole conoscere il suo osservatore, Gavazzi si dimentica invece delle persone e ritrae la sua giovane bambina di profilo, sottolineando il suo abito variopinto e le sue sgargianti calze gialle e Silvia Noferi mostra la sua figura di spalle, intenta a guardare, si suppone, le cave di Monsummano Alto.

L’ Autoritratto di Vinicio Berti si compone di poche linee geometriche sopra un foglio quadrettato e sistemato su telaio dove la somiglianza non è assolutamente raggiunta tramite il realismo fotografico, all’opposto troviamo l’incisione di Giovanni Timpani che, nella traduzione del suo volto, si attiene ad una descrizione dettagliata. Non mancano anche personaggi fumettistici che Biagioli inserisce nelle sue strisce sul difficile scambio tra uomo e donna.

Una mostra particolare che ha come figura centrale l’uomo, indagato nelle sue infinite sfaccettature.

 

La mostra è realizzata grazie al contributo della Regione Toscana.

 

Orario:lun. giov. ven. 16-19 (ora legale) 15.30-18.30 (ora solare); merc. 9.30-12.30; sab. dom. 9.30-12.30/16-19 (ora legale) 15.30-18.30 (ora solare); chiuso il martedì.

Ingresso gratuito

 

Informazioni: Museo: 0572.952140


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